Non tutti i cavi per la ricarica di auto elettriche sono uguali, ma il mercato dei veicoli elettrici si sta muovendo verso protocolli standard, sia a livello Europeo che internazionale
Le colonnine per la ricarica di veicoli elettrici sono diventate molto comuni nelle città italiane. Vi sarà sicuramente capitato di notare al supermercato o in strada un veicolo a zero emissioni in fase di ricarica, collegato tramite cavi a delle colonnine pubbliche.
Chi ha già un veicolo elettrico sa bene che per caricare la batteria del proprio veicolo elettrico i sistemi di ricarica, sia domestica che pubblica, sono fondamentali. Indispensabili sono anche i cavi per la ricarica di auto elettriche.
Se siete interessati al mondo dei veicoli elettrici, o se avete la necessità di capire meglio come districarsi tra i vari tipi di cavi e connettori, proviamo a riassumere qui gli aspetti principali per non sbagliare prima di prendere una decisione finale.
Ricaricare un veicolo elettrico: le basi
Per saperne di più sulla ricarica di veicoli elettrici a zero emissioni, vi consigliamo di leggere i seguenti articoli:
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I fondamenti
- Quando si ha bisogno di un cavo per la ricarica dell’auto elettrica? Beh, semplicemente ogni volta che si deve ricaricare il veicolo, indipendentemente che sia tramite un sistema di ricarica pubblico o privato. Se la wallbox per la ricarica domestica ha già un cavo incorporato (in inglese si definisce “tethered“) allora non si avrà la necessità di utilizzare un cavo separato. In ogni caso, il cavo servirà ogni qualvolta si deve ricaricare l’auto presso una stazione di ricarica pubblica, per cui sempre meglio averne uno con sé. Ricordiamo che questo è valido sia per veicoli 100% elettrici (BEVs – Battery Electric Vehicles) sia per gli ibridi plug-in (PHEVs – Plug-in Hybrid Electric Vehicles).
- I cavi per la ricarica sono disponibili in varie lunghezze, generalmente dai 2 m ai 25 m. Dal nostro punto di vista la versione migliore è quella da 5 m, arrivando a quelle da 8 m e 10 m per esigenze particolari, ma ovviamente è importante sapere che sono disponibili anche più lunghezze nel caso servissero.
- Il colore. Sembra un aspetto di poco conto, ma ha la sua importanza. Ovviamente non parliamo di abbinare il cavo al vostro abbigliamento o al colore della macchina! Generalmente la maggior parte dei cavi venduti sono di colore nero. Meglio preferire cavi colorati, molto più visibili, se possibile.
- È consigliabile anche avere una custodia per il cavo. Ce ne sono di diversi tipi e hanno la funzione di proteggere il cavo da potenziali danni dovuti all’interazione con altri oggetti o bagagli, oltre a evitare che sporchi il bagagliaio.
- A livello tecnologico, sul mercato ci sono ancora diversi protocolli in circolazione, per cui si trovano diverse tipologie di cavi e connettori. Almeno a livello europeo ci si sta avviando verso lo standard di Tipo 2 (IEC 62196). Anche la maggior parte di sistemi di ricarica sia pubblici che domestici hanno ormai connettori di Tipo 2, mentre il Tipo 1 è ancora lo standard in America e Giappone. In ogni caso tutti i connettori garantiscono la comunicazione delle informazioni principali tra auto e colonnina (in primis stato della ricarica e kWh scambiati), la salvaguardia della batteria e gli aspetti di sicurezza obbligatori per legge.
- A livello di corrente elettrica, generalmente si trovano cavi da 16 o 32 ampère. Vi consigliamo di acquistare un cavo da 32 ampère se la vostra wallbox lo supporta. Dovrete anche scegliere tra cavi monofase o trifase: anche in questo caso dipende dall’uso che se ne fa, ma considerate in Italia i sistemi domestici sono monofase, per cui se questo è l’utilizzo primario, meglio tenerne conto.
- In ogni caso, chi ‘comanda’ è il vostro veicolo, visto che il cavo dovrà interfacciarsi con la vostra auto per la ricarica. Occorre scegliere un cavo compatibile, per cui in caso di dubbio è sempre meglio verificare sul manuale di istruzioni dell’auto!