I cavi di ricarica per le auto elettriche

Cavo di ricarica auto elettriche trifase

Non tutti i cavi per la ricarica di auto elettriche sono uguali, ma il mercato dei veicoli elettrici si sta muovendo verso protocolli standard, sia a livello Europeo che internazionale


Le colonnine per la ricarica di veicoli elettrici sono diventate molto comuni nelle città italiane. Vi sarà sicuramente capitato di notare al supermercato o in strada un veicolo a zero emissioni in fase di ricarica, collegato tramite cavi a delle colonnine pubbliche.

Chi ha già un veicolo elettrico sa bene che per caricare la batteria del proprio veicolo elettrico i sistemi di ricarica, sia domestica che pubblica, sono fondamentali. Indispensabili sono anche i cavi per la ricarica di auto elettriche.

Se siete interessati al mondo dei veicoli elettrici, o se avete la necessità di capire meglio come districarsi tra i vari tipi di cavi e connettori, proviamo a riassumere qui gli aspetti principali per non sbagliare prima di prendere una decisione finale.



Ricaricare un veicolo elettrico: le basi


Per saperne di più sulla ricarica di veicoli elettrici a zero emissioni, vi consigliamo di leggere i seguenti articoli:


Iscriviti alla nostra newsletter

auto elettrica e-2008
Suv elettrico e-2008 [Fonte: Peugeot]

I fondamenti


  • I cavi per la ricarica sono disponibili in varie lunghezze, generalmente dai 2 m ai 25 m. Dal nostro punto di vista la versione migliore è quella da 5 m, arrivando a quelle da 8 m e 10 m per esigenze particolari, ma ovviamente è importante sapere che sono disponibili anche più lunghezze nel caso servissero.
  • Il colore. Sembra un aspetto di poco conto, ma ha la sua importanza. Ovviamente non parliamo di abbinare il cavo al vostro abbigliamento o al colore della macchina! Generalmente la maggior parte dei cavi venduti sono di colore nero. Meglio preferire cavi colorati, molto più visibili, se possibile.
  • È consigliabile anche avere una custodia per il cavo. Ce ne sono di diversi tipi e hanno la funzione di proteggere il cavo da potenziali danni dovuti all’interazione con altri oggetti o bagagli, oltre a evitare che sporchi il bagagliaio.
  • A livello tecnologico, sul mercato ci sono ancora diversi protocolli in circolazione, per cui si trovano diverse tipologie di cavi e connettori. Almeno a livello europeo ci si sta avviando verso lo standard di Tipo 2 (IEC 62196). Anche la maggior parte di sistemi di ricarica sia pubblici che domestici hanno ormai connettori di Tipo 2, mentre il Tipo 1 è ancora lo standard in America e Giappone. In ogni caso tutti i connettori garantiscono la comunicazione delle informazioni principali tra auto e colonnina (in primis stato della ricarica e kWh scambiati), la salvaguardia della batteria e gli aspetti di sicurezza obbligatori per legge.

 


cavo di ricarica per auto elettriche
Connettore tipo 2 – tipo 2 di un cavo di ricarica per auto elettriche

 

  • A livello di corrente elettrica, generalmente si trovano cavi da 16 o 32 ampère. Vi consigliamo di acquistare un cavo da 32 ampère se la vostra wallbox lo supporta. Dovrete anche scegliere tra cavi monofase o trifase: anche in questo caso dipende dall’uso che se ne fa, ma considerate in Italia i sistemi domestici sono monofase, per cui se questo è l’utilizzo primario, meglio tenerne conto.
  • In ogni caso, chi ‘comanda’ è il vostro veicolo, visto che il cavo dovrà interfacciarsi con la vostra auto per la ricarica. Occorre scegliere un cavo compatibile, per cui in caso di dubbio è sempre meglio verificare sul manuale di istruzioni dell’auto!

Articoli correlati



Prodotti in evidenza



Autore

Ashvin Suri

Ashvin ha lavorato in ambito energie rinnovabili, efficienza energetica e nel settore delle infrastrutture dal 2006. Si è appassionato per tutto quello che riguarda la transizione ad un’economia basata su basse emissioni di CO2 e mobilità elettrica. Ashvin ha iniziato la sua carriera lavorativa nel 1994 lavorando a New York in banche d’investimenti. Dopo il master presso la London Business School (1996-1998) ha continuato a lavorare nello stesso settore a Londra presso Flemings e, a seguire, JPMorgan. I suoi ruoli hanno sempre avuto parte nella consulenza finanziaria, fusioni e acquisizioni e raccolta di capitali per investimento. Ha lavorato in diversi mercati, tra cui ingegneria, aerospaziale, petrolifero, aereoportuale e automotive sia in Asia che in Europa. Nel 2010 è stato co-fondatore di una piattaforma per lo sviluppo di grossi impianti solari per investimento, sia a terra che a tetto, in UK, Italia, Germania e Francia. Ha fatto anche da consulente in diversi progetti nel campo delle energie rinnovabili (eolici e solari) per investitori istituzionali e produttori di energia indipendenti. È stato anche consulente in mercati internazionali, come l’India, compreso il TVS Group, gruppo Indiano leader nel mercato automotive. Ashvin è stato anche consulente per il gruppo Indian Energy facente parte del fondo Guggenheim (capitale da 165 miliardi di US$). È stato anche consulente per il gruppo AMIH (capitale 2 miliardi di US$, con sede a Singapore). Ashvin ha anche lavorato nel mercato immobiliare e in quello delle infrastrutture, compreso il Matrix Group (capitale 4 miliardi di US$) che ha lanciato il primo fondo istituzionale Indiano nel settore immobiliare, per il quale ha contribuito con un forte supporto istituzionale dai mercati UK e Europeo. È stato anche consulente nel settore delle infrastrutture per l’acqua potabile, incluso un Gruppo Svedese leader nel settore. Fa anche parte del comitato consultivo del Forbury Investment Network e nella startup di diverse società di capitale

Acquista prodotti di mobilità elettrica

Iscriviti alla nostra newsletter
0
    0
    Il tuo carrello
    Your cart is emptyReturn to Shop