Monopattini, bici e scooter elettrici, auto elettriche ed in modalità condivisa, autobus alimentati da fonti rinnovabili. Vediamo cosa ci aspetta.
Non credo ci siano più dubbi, negli ultimi 2 mesi il mondo è cambiato. Ed uno degli ambiti in cui il cambiamento si rivelerà sin da subito nella nostra vita quotidiana, sarà la gestione della mobilità urbana.
La fase2 dell’emergenza coronavirus, infatti, ci lascia in eredità l’esigenza di mantenere le distanze ed evitare assembramenti, per cui nel prossimo futuro sarà difficile rivedere immagini come quelle qui sotto.



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Il distanziamento sociale ci porterà quindi a rivedere il nostro modo di spostarci. Per utilizzare i mezzi pubblici, oltre all’uso di mascherine, dovremo fare code ordinate, distanziati di almeno 1 metro, e una volta saliti sui mezzi mantenere comunque le distanze prestabilite.

Questo ovviamente porterà ad inevitabili ritardi, allungamenti dei tempi e complessità di gestione, anche mantenendo nei luoghi di lavoro la flessibilità di orario di ingresso e di uscita, o favorendo lo smartworking.
Sarà inevitabile, quindi, trovare alternative. Quella più immediata, e indubbiamente più salutare ed ecologica, è l’utilizzo della bicicletta, o comunque di mezzi alternativi basati su motori elettrici e non inquinanti.
Come riporta QualeEnergia, la spinta agli spostamenti in bicicletta è l’indicazione primaria che proviene anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
E in questo senso le principali città, a partire da Milano, hanno iniziato ad attrezzarsi, lavorando sull’ampliamento o la realizzazione di nuove piste ciclabili, anche temporanee, riutilizzando una parte della carreggiata stradale.


Questo in attesa che si completino i PUMS (Piani Urbani della Mobilità Sostenibile), veri e propri elementi strategici per la pianificazione della mobilità di persone e merci nelle città e nei loro dintorni, che permettono di definire le misure da intraprendere per soddisfare le esigenze di trasporto tenendo in considerazione tutte le modalità possibili, sia pubbliche che private, motorizzate e non, sia da un punto di vista della circolazione che della sosta.
L’adozione dei PUMS, per i Comuni con più di 100.000 abitanti, permetterà inoltre l’accesso a finanziamenti statali.
Ad oggi questa è la situazione in Italia:

Più nel dettaglio, come indicato da QualEnergia, alcune Città Metropolitane hanno già inserito obiettivi chiari per la mobilità ciclabile:
- Il PUMS approvato dalla Città Metropolitana di Bologna include l’aumento degli spostamenti in bicicletta, passando dal 5% (2016) al 18% (2030) in modo da sostituire quelli in automobile;
- Nel PUMS adottato dalla Città Metropolitana di Firenze si propone di introdurre, tra il 2021 e il 2025, un sistema di bike sharing a flusso libero con biciclette a pedalata assistita, di realizzare collegamenti ciclo-pedonali e circa 95 km di nuove piste ciclabili. Mentre, tra il 2026 e il 2030 propone la costruzione di un “parcheggio scambiatore” per biciclette alla Stazione di Rifredi, nuove piste ciclabili di collegamento dell’Aeroporto con Firenze e Sesto, la superciclabile Firenze-Prato e una ciclostazione per massimo 115 bici;
- Il PUMS approvato della Città Metropolitana di Genova prevede la realizzazione di reti per la mobilità ciclabile in ambito urbano e un riequilibrio modale della mobilità, aumentando la percentuale degli spostamenti in bicicletta dallo 0,06% (scenario di riferimento) allo 0,11%;
- Il PUMS approvato dal Comune di Milano prevede, oltre all’elaborazione del Biciplan, l’innalzamento della qualità e dei requisiti prestazionali e normativi delle piste ciclabili esistenti, il posizionamento di 10.000 nuovi porta biciclette e la realizzazione di parcheggi per biciclette presso le principali stazioni ferroviarie e altri importanti attrattori di mobilità, oltre all’ampliamento del servizio bike sharing, raggiungendo le 650 stazioni e 13.500 biciclette (entro il 2025);
- Il PUMS adottato del Comune di Reggio Calabria prevede attività integrate volte a favorire la mobilità lenta (realizzazione di percorsi pedonali protetti, Zone 30, ZTL, Aree Pedonali, Pedibus) e ciclabile (estensione della rete ciclabile, di ciclo-stazioni e Bike to School) per il trasporto individuale.
Alcune delle misure previste da questi, e dagli altri PUMS attualmente ancora in fase di definizione, potrebbero ora essere accelerate, dando un impulso ulteriore ad un cambiamento auspicato ed ora non più procrastinabile.
In questo scenario anche mezzi alternativi come i monopattini elettrici rivestiranno un ruolo importante, considerando anche che dal 1° gennaio di quest’anno, novità introdotta dalla legge di bilancio per il 2020, anche questi veicoli alternativi, di potenza fino a 500 W, potranno circolare sulle strade urbane ed extraurbane, rispettando ovviamente le norme previste dal Codice della Strada.

La spinta ad una mobilità più sostenibile la troviamo anche tra le 5 proposte di Legambiente, da sempre in prima linea sull’argomento, per la mobilità post covid19. Tra queste anche un’esortazione a rafforzare la sharing mobility, ovvero la condivisione di mezzi alternativi (auto elettriche, bici ed e-bike, e-scooter e monopattini elettrici) per sostituire l’uso di quelli pubblici e di auto private a combustione.
La diminuzione del numero dei veicoli di proprietà dei privati è un altro dei trend che gli addetti del settore sanno essere solo questione di tempo, così come l’accelerata nel passaggio alle auto elettriche. Nel BloombergNEF Summit di San Francisco, simposio dedicato alle idee ed innovazioni per un futuro più pulito e sostenibile, il primo trend indicato dagli esperti è proprio il passaggio delle auto di dimensioni minori, tipicamente la city car delle famiglie in cui ad oggi sono presenti 2 auto di proprietà, ad un modello elettrico.
Un altro aspetto, oltre all’elettrificazione del last mile delivery di cui abbiamo parlato anche noi in un altro articolo, sarà il passaggio all’elettrico degli operatori della mobilità collaborativa come Uber, Didi o Lyft, che insieme ai mezzi di trasporto pubblici contribuiranno ad una riduzione dell’inquinamento delle aree urbane ed il passaggio ad una mobilità più sostenibile.
Come sarà quindi la mobilità del futuro?
- I mezzi pubblici saranno a trazione elettrica, con batterie alimentate da energia pulita proveniente da fonti rinnovabili
- Nelle città ci saranno meno mezzi di proprietà privata e si utilizzeranno maggiormente piattaforme di sharing di veicoli elettrici (auto, escooter, ebike, monopattini)
- Servizi forniti da operatori privati sia per la mobilità delle persone (taxi o Uber) sia per le merci (last mile delivery) saranno anche loro elettrici
La rivoluzione della mobilità è già iniziata, e l’emergenza covid19 non farà altro che accelerare il cambiamento, aiutando la transizione verso i veicoli elettrici, con conseguente riduzione delle emissioni nocive e la transizione verso un futuro più sostenibile.
Noi di e-zoomed siamo pronti a supportarvi in questo passaggio, con un catalogo di prodotti e servizi che nei prossimi giorni si arricchirà di nuovi veicoli per la mobilità urbana, dagli scooter elettrici, alle ebike ed i monopattini, con tutti gli accessori ed i servizi collegati.