Migliori ibridi plug-in 2023: guida completa per l’Italia

BMW X5 Plug-In Hybrid


Veicoli elettrici: tutto quello che c’è da sapere


Per saperne di più sulla guida elettrica a zero emissioni, vi consigliamo di leggere i seguenti articoli:


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Panoramica


I veicoli ibridi plug-in (PHEV), come i i veicoli elettrici a batteria (BEV), hanno registrato un significativo miglioramento in termini di prestazioni, autonomia elettrica e disponibilità. Qualche anno fa, la scelta degli ibridi plug-in era limitata a pochi brand e modelli, come ad esempio Mitsubishi Outlander (lanciato nel 2013). Un decennio dopo, la situazione non potrebbe essere più diversa!

Per chi è nuovo alla guida elettrica, un ibrido plug-in (PHEV) abbina un motore a combustione interna (ICE) ad un motore elettrico e a una batteria EV di bordo. Un’auto ibrida plug-in offre molti più vantaggi rispetto ad un’auto a benzina o diesel. Alcuni di questi vantaggi sono: minor costo di guida per chilometro, minori emissioni di scarico, guida più fluida, maggiore efficienza del veicolo e altro ancora!

La continua popolarità degli ibridi plug-in si riflette chiaramente nell’aumento della quota di mercato delle auto ibride plug-in in Italia. Secondo Motus-E, nel 2022 sono state immatricolati 63.511 plug-in hybrid, con una quota di mercato del 5,1%.

Dato il significativo miglioramento dell’autonomia elettrica delle auto elettriche, noi di e-zoomed incoraggiamo a scegliere un veicolo elettrico a batteria (BEV) piuttosto che un ibrido plug-in (PHEV), in quanto i vantaggi delle auto elettriche sono di gran lunga superiori a quelli delle auto ibride. Naturalmente, per chi desidera un’auto elettrica ibrida plug-in, ci sono numerose opzioni, ma è meglio prendere in considerazione solo i modelli con basse emissioni e un’autonomia elettrica pratica nel mondo reale.

È davvero impressionante vedere i miglioramenti apportati dalle case automobilistiche in relazione alla riduzione delle emissioni delle auto ibride plug-in. Land Rover, Mercedes-Benz e Volvo Cars sono all’avanguardia e offrono modelli plug-in con una buona autonomia elettrica e basse emissioni di scarico. Ad esempio, Mercedes-Benz Classe C ha un’emissione allo scarico di soli 12 g (CO2/km)!


Mercedes-Benz Classe C ibrido plug-in
Mercedes-Benz Classe C [Fonte: Mercedes-Benz]

Il trasporto su strada contribuisce al 30% dell’inquinamento atmosferico. Infatti, oltre il 40% delle emissioni di ossidi di azoto è dovuto alle emissioni del trasporto stradale. Anche il 40% delle emissioni primarie di PM 2,5 è dovuto al trasporto su strada. Il particolato (PM) è tutto ciò che si trova nell’aria e non è un gas. L’inquinamento prodotto dall’uomo, come il fumo e la polvere provenienti dagli scarichi delle auto, dai freni e dai pneumatici, sono esempi di PM. Il particolato aumenta in modo significativo i rischi per la salute di un individuo, in quanto può essere trasportato nel corpo, colpendo polmoni, cuore, cervello e altri organi. Quindi, in conclusione, più basse sono le emissioni dai tubi di scappamento, meglio è per tutti noi!

Oltre a ridurre le emissioni, cercate un veicolo plug-in hybrid che possa offrire un’autonomia elettrica di 65 km e oltre! Tenete presente che l’autonomia elettrica reale sarà inferiore a quella indicata nel test WLTP. L’autonomia elettrica è influenzata da una serie di fattori, tra cui stile di guida, carico utile, condizioni atmosferiche, manto stradale, temperatura e altro ancora. Nella maggior parte dei casi, un’autonomia elettrica di 65 km dovrebbe essere in grado di fornire un’autonomia elettrica reale di oltre 58 km, che è più che sufficiente per la maggior parte delle esigenze quotidiane. Nel nostro elenco qui sotto, alcune auto ibride plug-in offrono un’autonomia elettrica di 70 km e oltre!

Quando un ibrido plug-in viene guidato in modalità elettrica, le emissioni sono pari a zero e il costo di guida per chilometro è inferiore rispetto alla guida con motore a combustione interna (ICE). Il modo migliore per guidare un ibrido plug-in è sfruttare al massimo l’autonomia elettrica a zero emissioni, un vantaggio sia per l’ambiente che per il portafoglio!

La ricarica in corrente continua non è così indispensabile per la ricarica di un’auto ibrida plug-in, rispetto a quella di un’auto elettrica, ma è bene notare che le ibride con una batteria con capacità maggiore offrono la possibilità di ricarica in corrente continua. Questo è molto utile per chi vuole sfruttare la modalità elettrica quando viaggia in autostrada o per viaggi più lunghi. Detto questo, è sempre meglio ricaricare l’auto a casa. La ricarica di un’auto elettrica a casa è più economica e più comoda della ricarica pubblica.

Nel nostro elenco, i SUV sono più numerosi. Ciò non sorprende, in quanto le case automobilistiche stanno sfruttando l’attuale popolarità dei SUV, in particolare di quelli ecologici. Nella nostra lista ci sono anche berline e station wagon.

Anche se le emissioni di scarico e l’autonomia elettrica siano fattori chiave nella valutazione di un ibrido plug-in, è chiaro che anche molti altri fattori determinanti sono importanti, tra cui dimensioni della batteria, prezzo, efficienza del veicolo, praticità, spazio, caricatore CA di bordo, ricarica CC, tecnologia di bordo, ausili alla guida, qualità costruttiva, uso di materiali sostenibili, prestazioni e molto altro ancora.


Alfa Romeo Tonale ibrido plug-in
Alfa Romeo Tonale plug-in hybrid [Fonte: Alfa Romeo]

Le migliori auto plug-in hybrid: top 10


ModelloCapacità della batteria (kWh)Autonomia elettrica (WLTP)Emissioni di scarico (CO2/km)Tipo di carrozzeria
Alfa Romeo Tonale15.1 kWh65 km38 – 29 g (CO2/km)Berlina
BMW X5 Plug-In Hybrid22.29 kWh77 – 88 km31 – 27 g (CO2/km)SUV
Kia Niro Plug-In Hybrid11.1 kWh59 – 65 km23 g (CO2/km)SUV
Lexus NX Plug-In Hybrid18.1 kWh68 – 76 km22 – 25 g (CO2/km)SUV
Mercedes-Benz C Class Plug-In Hybrid 25.4 kWh97 – 109 km17 – 12 g (CO2/km)Station wagon
Mercedes-Benz GLE 350 de Plug-In Hybrid31.2 kWh93 km19 g (CO2/km)SUV
Mercedes-Benz S Class Plug-In Hybrid 28.6 kWh103 km19 g (CO2/km)Berlina
Range Rover Sport Plug-In Hybrid38.2 kWh111 – 113 km20 – 18 g (CO2/km)SUV
Volvo V60 Recharge Plug-In Hybrid 18.8 kWh89 – 84 km22 – 17 g (CO2/km)Station wagon
Volvo S60 Recharge Plug-In Hybrid 18.8 kWh90 – 89 km17 – 19 g (CO2/km)Berlina

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Autore

Ashvin Suri

Ashvin ha lavorato in ambito energie rinnovabili, efficienza energetica e nel settore delle infrastrutture dal 2006. Si è appassionato per tutto quello che riguarda la transizione ad un’economia basata su basse emissioni di CO2 e mobilità elettrica. Ashvin ha iniziato la sua carriera lavorativa nel 1994 lavorando a New York in banche d’investimenti. Dopo il master presso la London Business School (1996-1998) ha continuato a lavorare nello stesso settore a Londra presso Flemings e, a seguire, JPMorgan. I suoi ruoli hanno sempre avuto parte nella consulenza finanziaria, fusioni e acquisizioni e raccolta di capitali per investimento. Ha lavorato in diversi mercati, tra cui ingegneria, aerospaziale, petrolifero, aereoportuale e automotive sia in Asia che in Europa. Nel 2010 è stato co-fondatore di una piattaforma per lo sviluppo di grossi impianti solari per investimento, sia a terra che a tetto, in UK, Italia, Germania e Francia. Ha fatto anche da consulente in diversi progetti nel campo delle energie rinnovabili (eolici e solari) per investitori istituzionali e produttori di energia indipendenti. È stato anche consulente in mercati internazionali, come l’India, compreso il TVS Group, gruppo Indiano leader nel mercato automotive. Ashvin è stato anche consulente per il gruppo Indian Energy facente parte del fondo Guggenheim (capitale da 165 miliardi di US$). È stato anche consulente per il gruppo AMIH (capitale 2 miliardi di US$, con sede a Singapore). Ashvin ha anche lavorato nel mercato immobiliare e in quello delle infrastrutture, compreso il Matrix Group (capitale 4 miliardi di US$) che ha lanciato il primo fondo istituzionale Indiano nel settore immobiliare, per il quale ha contribuito con un forte supporto istituzionale dai mercati UK e Europeo. È stato anche consulente nel settore delle infrastrutture per l’acqua potabile, incluso un Gruppo Svedese leader nel settore. Fa anche parte del comitato consultivo del Forbury Investment Network e nella startup di diverse società di capitale

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