La svolta elettrica di ATM


L’Azienda Trasporti Milanesi vira in maniera decisa verso la mobilità elettrica, con l’obiettivo di convertire l’intera flotta entro il 2030


19 e 20 ottobre 2019. L’ATM apre il deposito di San Donato Milanese, alle porte di Milano, per presentare alla cittadinanza cosa è stato fatto, e quanto è ancora in programma, nel processo di conversione della sua flotta all’elettrico.

Ci siamo andati, per renderci conto di persona dello stato attuale di quella rivoluzione denominata “ATM full electric” ampiamente pubblicizzata nei mesi precedenti. 

Partiamo da un dato di fatto importante: se si considerano metropolitane, tram e filobus, il 75% dei percorsi effettuati dai mezzi dell’Azienda Trasporti Milanesi è già basato su tecnologia elettrica. Come riporta il sito di ATM, il resto della flotta è un mix di veicoli diesel, ibridi, elettrici e ad idrogeno, con percentuali che nel 2018 erano rispettivamente del 96,5% (diesel), 2,3% (ibridi), 1% (elettrici) e 0,2% (idrogeno), ma che già nel 2019 hanno visto l’introduzione di 25 autobus elettrici, che saliranno a 200 entro il 2020. Contemporaneamente sono stati aggiunti 103 autobus ibridi da 18 metri, che saliranno a 270 nel 2020. A cui si aggiungeranno nuovi tram e filobus. In questo modo, già nel 2020 i veicoli diesel scenderanno al 60%, mentre saliranno a 25% i mezzi ibridi e il 15% quelli elettrici. Per arrivare ad un 100% di flotta elettrica al 2030.


Autobus elettrico in ricarica [Fonte: ATM]

Queste operazioni permetteranno una riduzione di 15.000 tonnellate/anno di CO2 e di 6 milioni di litri/anno di gasolio nel 2020, per arrivare ad un’ulteriore diminuzione di 30 milioni di litri/anno e 75.000 tonnellate/anno di CO2 al 2030.

Numeri impressionanti, che richiedono investimenti notevoli, ma che fanno capire la potenzialità di un passaggio dai carburanti convenzionali all’elettrico in grande scala.



ATM autobus elettrico in città [Fonte: ATM]

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Ma quali sono le caratteristiche principali dei nuovi veicoli elettrici? I nuovi autobus saranno lunghi 12 metri, con motore elettrico alimentato da batterie al litio-ferro-fosforo da 240 kWh che garantiranno un’autonomia di circa 180 km.

I nuovi mezzi potranno essere ricaricati con 2 diverse modalità:

  • In deposito, tramite una colonnina di ricarica da 80 kW
  • Al capolinea tramite il pantografo (200 kW), nella modalità chiamata ‘opportunity-charging’

In queste condizioni, la ricarica nei 10 minuti di sosta al capolinea garantirà alle batterie tra i 30 e i 35 kWh per il mantenimento dell’energia necessaria al viaggio. La sosta notturna permetterà poi la ricarica completa. In questo modo il veicolo riuscirà a gestire senza problemi i viaggi quotidiani sui circuiti cittadini.

L’energia elettrica utilizzata per alimentare questi mezzi sarà tutta certificata “Energia Verde” con Garanzia di Origine, garantendo una flotta circolante completamente a emissioni zero.

Anche l’infrastruttura dovrà essere adeguata, per garantire sistemi di ricarica sufficienti per tutti i mezzi circolanti. Durante la visita è stato possibile notare che il deposito di San Donato, per il quale è previsto un ampliamento, è già dotato di strutture per la ricarica dei mezzi elettrici. Ma in futuro è prevista anche la costruzione di 4 nuovi depositi full electric.

Lo stesso approccio verrà poi esteso anche alle auto aziendali attualmente a motore endotermico, utilizzate dal personale ATM per l’assistenza ai veicoli, che verranno anch’esse sostituite con veicoli elettrici.


Autobus elettrici ATM [Fonte: ATM]

Altrettanto degna di nota è la presenza, all’interno della flotta, di 3 autobus a celle a combustibile alimentate ad idrogeno. Come abbiamo visto in uno degli articoli precedenti, il mercato nei prossimi anni vedrà l’aumento di veicoli basati su questa tecnologia, che si affiancherà all’elettrico tradizionale, anche in misura sicuramente minore. Ma vederlo già all’opera su veicoli che circolano regolarmente in città è sicuramente fonte di ulteriore interesse.

Per l’alimentazione di questi mezzi, all’interno del deposito di San Donato Milanese è presente una stazione di ricarica, affiancata dall’impianto di produzione, che è composto da celle elettrolitiche, sistemi di compressione e sistema di stoccaggio del gas. Il gas è stoccato alla pressione di 350 bar, necessaria per caricare 35 kg di idrogeno per 240 km di autonomia. L’unico effetto negativo è che, al momento, per questa tecnologia non è possibile la ricarica al capolinea, come è invece previsto per i mezzi a batteria.

ATM sta quindi facendo la sua parte per il passaggio da veicoli inquinanti ad una mobilità sostenibile. E nel resto d’Italia? Molte altre città si stanno muovendo nella stessa direzione.


A Torino ci sono attualmente 48 mezzi elettrici, ed è stato pubblicato in questi giorni il bando di gara per la fornitura di 100 nuovi autobus ad alimentazione esclusivamente elettrica. Grazie a questa fornitura, nel 2021 a Torino un autobus su cinque sarà elettrico.


Autobus elettrico a Torino [Fonte: GTT]

A Genova la municipalizzata AMT ha introdotto dal 2019 i primi mezzi elettrici sui percorsi collinari del quartiere di Nervi, arrivando ad una decina a fine dello scorso anno, con la previsione di arrivare a circa 60 autobus totalmente elettrici nel giro di 2 o 3 anni, e completare l’elettrificazione dell’intera flotta entro il 2025. Attualmente gli autobus sono da 7,8 metri, full electric, con 45 posti totali di cui 10 a sedere, ed hanno batterie a bordo della capacità complessiva di 180 kWh, con sistema di ricarica notturna presso la rimessa Mangini della Foce, per un’autonomia di circa 120 km. Nella previsione c’è l’apertura di un ulteriore polo elettrico presso la rimessa di Cornigliano.


Autobus elettrico AMT [Fonte: AMT]


A Roma ATAC ha introdotto dalla primavera scorsa 25 minibus 100% elettrici nel Centro Storico. Un primo passo anche per la Capitale, che dovrebbe vedere ulteriori incrementi in questo senso nei prossimi anni.


Autobus elettrico ATAC [Fonte: ANSA]

Tutto questo non fa che evidenziare e confermare due aspetti a nostro avviso fondamentali:

  • Il passaggio dai motori convenzionali all’e-mobility sta avendo un’accelerata notevole in tutti gli ambiti, ed i prossimi anni vedranno una vera e propria rivoluzione di questo mercato
  • Il fatto che grandi attori nazionali, come lo sono le aziende di trasporti locali, stiano investendo nel passaggio ai veicoli elettrici, significa che la tecnologia dà oramai tutte le necessarie garanzie in termini di affidabilità e autonomia per una guida 100% elettrica a zero emissioni

E noi in e-zoomed siamo pronti a supportare anche ognuno di voi in questo passaggio cruciale.


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Autore

Ashvin Suri

Ashvin ha lavorato in ambito energie rinnovabili, efficienza energetica e nel settore delle infrastrutture dal 2006. Si è appassionato per tutto quello che riguarda la transizione ad un’economia basata su basse emissioni di CO2 e mobilità elettrica. Ashvin ha iniziato la sua carriera lavorativa nel 1994 lavorando a New York in banche d’investimenti. Dopo il master presso la London Business School (1996-1998) ha continuato a lavorare nello stesso settore a Londra presso Flemings e, a seguire, JPMorgan. I suoi ruoli hanno sempre avuto parte nella consulenza finanziaria, fusioni e acquisizioni e raccolta di capitali per investimento. Ha lavorato in diversi mercati, tra cui ingegneria, aerospaziale, petrolifero, aereoportuale e automotive sia in Asia che in Europa. Nel 2010 è stato co-fondatore di una piattaforma per lo sviluppo di grossi impianti solari per investimento, sia a terra che a tetto, in UK, Italia, Germania e Francia. Ha fatto anche da consulente in diversi progetti nel campo delle energie rinnovabili (eolici e solari) per investitori istituzionali e produttori di energia indipendenti. È stato anche consulente in mercati internazionali, come l’India, compreso il TVS Group, gruppo Indiano leader nel mercato automotive. Ashvin è stato anche consulente per il gruppo Indian Energy facente parte del fondo Guggenheim (capitale da 165 miliardi di US$). È stato anche consulente per il gruppo AMIH (capitale 2 miliardi di US$, con sede a Singapore). Ashvin ha anche lavorato nel mercato immobiliare e in quello delle infrastrutture, compreso il Matrix Group (capitale 4 miliardi di US$) che ha lanciato il primo fondo istituzionale Indiano nel settore immobiliare, per il quale ha contribuito con un forte supporto istituzionale dai mercati UK e Europeo. È stato anche consulente nel settore delle infrastrutture per l’acqua potabile, incluso un Gruppo Svedese leader nel settore. Fa anche parte del comitato consultivo del Forbury Investment Network e nella startup di diverse società di capitale

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